“Dentro questo frigorifero le cibarie germogliano e crescono da sole alla giusta temperatura, la stessa di un abbraccio o di una carezza. Quello che può essere utile cresce lì senza artifizi, con uno sviluppo naturale. Nella ricchezza dell’anima e della vita e, per concime, la linfa del cuore. Mi attrae questo apparecchio, sostituisce al freddo raziocinio della mente, la cordialità e il calore umano. Tutto si matura nella purezza dell’anima e, in questa autenticità, la vita vi si specchia. Nel frigo di cibo ce n’è. A fette, a peso, a litri oppure in vivande. Ciascuno può rendere quello che gli occorre: a pagine, a racconti o a capitoli. È un flusso continuo dove nulla può rimanere fermo, perché se rimane fermo marcisce. Al personaggio principale, Zachel Isaac, ho cucito addosso tutte le storie presenti in questo capitolo. Uno è dedicato all’America. Racconti “on the road” tra crime and detective stories. Mi trovo a mio agio quando narro dell’America. I pensieri, le immagini e le sensazioni che mi arrivano, si formano e fluiscono dal profondo della mia intimità. Ci sono poi i monologhi. Flussi animici che riaffiorano alla mia mente spontaneamente, con un moto pacato e gentile”.