Rodolfo… Clitemnestra… Yeiaiel.
Cosa lega questi personaggi così differenti tra loro? Perché racchiuderli in un’unica raccolta? Nulla, se non il fatto di essere il frutto di una “evocazione”! Ed è nell’atto dell’evocare che la parte più intima dell’uomo scrittore dà corpo all’immagine: ora sotto la forma di un amore impossibile, cercando di carpire i segreti più intimi che sottostanno alla creazione di un quadro; ora reinterpretando il mito di Clitemnestra, cercando – attraverso l’ideazione di una nuova cornice narrativa, il banchetto liberty a Cnosso – di disancorarla dall’aura negativa che il personaggio mitologico porta con sé; ora immaginando, nel racconto autobiografico, un dialogo con il proprio angelo custode Yeiaiel – alter ego di se stesso – per rivisitare senza infingimenti il proprio vissuto. In ogni racconto emerge con forza prepotente la speranza che, non interrompendo il dialogo intimo con se stessi, la vita acquisti sempre e ad ogni età il senso che noi vogliamo darle.