Un romanzo ambientato all’inizio del secolo scorso. Uno spaccato sociologico nell’analisi puntuale dei costumi, pregiudizi e manie dell’epoca. Figura centrale è la bellissima Naïlé, la “straniera”, una musulmana fuggita dalla piccola corte dell’ultimo Sultano turco in esilio e catapultata in un sonnolento mondo di provincia. Ma chi è mai Naïlé? Perché misteriosamente affiorano ricordi con cui cerca di collegarsi a quella realtà sconosciuta? E che cosa si cela nell’odio cieco per i Turchi del capofamiglia? Il racconto si fa sempre più coinvolgente nella ricerca di una certezza, di un’identità, oltre lo snodarsi di tanti, strani, impercettibili segnali.