L’estate al Poetto di Cagliari è fantastica, se non sei stato bocciato a scuola e la tua punizione non è lavorare nella cucina del ristorante di tuo padre dove tutto ribolle e odora di pesce, con il mare a pochi passi ma irraggiungibile, come gli amici e le ragazze. Peggio ancora se intorno a te si aggirano i pesci piccoli della mala locale che tirano avanti fumando eroina e ingaggiando risse. Dopo aver pulito nell’oscurità centinaia di mitili e aver trascorso serate senza fine a riordinare al ritmo di un’esaltante «Compilascion metal», un giovane sardo scopre la vocazione per la musica e i guai. La sua vita si popola allora di personaggi bizzarri, prepotenti, sbruffoni, che lo spingeranno al limite e poi oltre, in un esilarante crescendo di violenza e comicità, fra ubriacature, gioco d’azzardo, ricatti, drag queen, macchinoni, botte e droga. Perché l’odore delle cozze e dell’eroina bruciata non si dimentica facilmente, e quando è troppo è troppo.