In questo romanzo autobiografico, di formazione, memoir, i fatti raccontati non sono frutto della fantasia dell’autore. Tutto è incredibilmente vero, perchè è storia. Nicola Longo, nel libro di una vita, racconta alcuni degli episodi più significativi della sua gloriosa carriera di poliziotto e servitore dello Stato. Un viaggio nel tempo, che parte dai luoghi incantati della sua infanzia, Taurianova e Polistena nella Calabria degli anni Cinquanta, e attraversa l’Italia intera e le contraddizioni di uno dei periodi più complessi del nostro Paese.
In queste pagine, di adrenalina e passione, emerge la spiccata sensibilità di un personaggio che ha ispirato intere generazioni di poliziotti e che oggi, con serenità, prova a mettere ordine nel suo complesso passato. Fiato sospeso e tenerezza del ricordo. Sullo sfondo anche una Roma crepuscolare e decadente che s’inoltra tra i vicoli in ombra conducendoci per mano ad “ascoltare” il buio, le tensioni accumulate, talvolta con amarezza.
Federico Fellini, che a Nicola Longo era legato da profonda amicizia, avrebbe voluto farne un film, riconoscendo la “vita straordinaria e affascinante di questo Eroe Buono che cavalca il pericolo con serena quotidianità, sacrificando gli affetti più importanti e rischiando più del dovuto nell’ostinata ricerca di giustizia e verità”.
Una storia fatta di storie in cui, senza volerlo, sotto le luci della ribalta, Longo diventa il protagonista.