Frammentario, poetico, a tratti misterioso, «Kernel» è un romanzo sui generis che mette a nudo la società contemporanea facendo uso del suo linguaggio e delle sue contraddizioni. L’ambientazione è Londra, capitale dell’Europa globale degli anni Zero, e il protagonista è un compositore che comincia a lavorare in un piccolo studio per realizzare musiche di videogiochi. La narrazione, in prima persona, rincorre gli eventi – rimanendo su una superficie liquida in cui si scontrano rapporti personali, fantasie e ricordi che ritornano alla memoria – e mette a nudo la fragilità dell’esistenza, in un mondo al tempo stesso iperconnesso e immerso nella solitudine. In un gioco di realtà e finzione in cui anche il narratore sembra perdere contatto con se stesso, si cerca una soluzione per provare a sopravvivere. Ma è possibile, davvero, cambiare il corso degli eventi?