Milano, estate. Le vite di tre sconosciuti all’improvviso s’intrecciano l’una con l’altra a doppio filo. Sullo sfondo, scintillante e buia, vive una città in piena, inarrestabile trasformazione.
Giorgio è un cinquantenne che soffre di gambling patologico. Ex pubblicitario rampante, oggi è un uomo cinico, cocainomane, dipendente dall’alcool e separato dalla moglie Marina, di cui è ancora profondamente innamorato; Naima è una bella ragazza di venticinque anni, italiana di origine marocchina, che pratica kickboxing e lavora come insegnante di sostegno in una scuola elementare; Stefano, figlio di Giorgio, è un ventottenne violento, praticante avvocato e militante neofascista.
Una sera, braccato dai debiti e dai suoi più cupi fantasmi, Giorgio rapina una donna per strada. Lei cerca di resistere, lo insegue, grida, chiama aiuto, ma viene travolta accidentalmente da un’auto. La donna immobile sull’asfalto è la madre di Naima. Giorgio non sa, non può sapere, che il suo destino da qui in avanti sarà legato alle due donne. A causa di suo figlio Stefano.
Il giorno mangia la notte è il sorprendente esordio narrativo di Silvia Bottani, un romanzo speciale, di grande intensità e tenuta letteraria, e sempre molto, molto godibile. E’ una storia dura come possono essere dure le città del mondo in cui viviamo, con tutte le loro contraddizioni e mescolanze. E’ una storia di disfatte e di rivincite. E’ una storia d’amore ruvida e tenera allo stesso tempo. E’ un meccanismo narrativo perfettamente costruito che da voce a un coro di personaggi commoventi e indimenticabili.