La necessità di sgombrare la casa dove è vissuta la madre della protagonista fa imbattere quest’ultima, insieme alla sorella maggiore, nei diari adolescenziali della donna, da sempre figura sfuggente nella loro esistenza.
Ripercorrendo le tappe della giovinezza materna tra il ventennio fascista e il secondo conflitto mondiale, Lina ritroverà il dialogo interrotto con la madre scomparsa. Riemergono la freschezza dei testi, scritti con lo stile ingenuo di una giovinetta siciliana d’anteguerra, e poi le riflessioni di Lina sul Ventennio e sulla propaganda del periodo.
Un libro che non può mancare nelle letture di molte donne e di uomini, specie dai 30 anni in su, quando la riflessione sui propri genitori diventa più consapevole e, in alcune persone, persino complice.