Roma, 1935. È una sera di primavera come tante quando gli uomini della Milizia irrompono in casa Serravalle: stanno cercando un giovane sospettato di omicidio, troveranno due famiglie borghesi, beneducate, rispettose del regime. Due famiglie le cui vite saranno stravolte per sempre. La loro toccante storia si svela attraverso gli occhi e le esperienze di Marta, adolescente ingenua, inquieta, che deve proteggere un sentimento scandaloso e proibito. Perché Marta Rivaldi ha quasi quattordici anni ed è la figlia obbediente di un Giudice del Regio Tribunale, destinata a diventare una moglie perbene, mentre Giacomo Serravalle, il giovane uomo di cui è innamorata, è un ragazzo di ventun anni dal futuro incerto, di buona famiglia ma irrimediabilmente avverso al regime. Seguendo il destino dei due giovani e quello delle loro famiglie, Lorena Fiorelli ci accompagna negli anni che vanno dal 1935 al 1945 con uno sguardo sensibile, attento alle abitudini e all’atmosfera di quel tempo, entrando nella casa di un Tenente della Milizia, sbirciando tra i ferri lucidi di una mammana, osservando dai vetri delle finestre ostilità private e segreti inconfessati, per spiare le conseguenze dell’ipocrisia e del conformismo sulle vite e sulle persone.