Davide attraversa la sua esistenza e racconta l’amarezza che l’ha contraddistinta sinora. Ad ascoltarlo una donna saggia, tra la vita nel suo piccolo paese di origine e Milano, tra Natura e disumanità, tra “cose storte”… e narrazioni accese. Riflessioni ad alta voce in una lunga allegoria… “Il suo punto di vista era totalmente disarmonico rispetto al senso comune e alla morale dominante. Quei colpi di accetta che assestava contro l’umanità erano il disperato tentativo di creare una coscienza nuova, basata sul rispetto, l’attenzione e la difesa anche di tutto ciò che non era umano, ma meritava in ogni caso diritto all’esistenza. La Natura nella sua globalità andava difesa a spada tratta ed erano proprio gli uomini, anche i più buoni e civili, i suoi principali nemici.”