L’8 febbraio del 1989 un aereo partito da Bergamo, con 144 persone a bordo, si schianta su una montagna delle isole Azzorre. Una bambina di sei anni perde il padre nel disastro. Venticinque anni dopo la stessa bambina decide di partire per l’arcipelago portoghese. Azzorre è il viaggio di quella bambina ormai donna. Un viaggio fatto di persone e luoghi, di testimonianze, ricordi, reticenze, incontri fortuiti e voluti; un viaggio privo di compatimenti, intrapreso nella speranza che possa esistere una verità di altra sostanza, a suo modo liberatoria.
Una storia vera, narrata con una voce precisa e disarmante, che ha il passo del romanzo.
L’autrice racconta di un viaggio decisivo, il suo, dando vita, a una narrazione toccante e avvolgente.